La notte era volata via portandosi con se il piacere di quella tempesta di brividi caldi e di sudore sulla pelle.
Due anime congiunte, un solo linguaggio visivo, percettivo, tattile e extrasensoriale, poi cenere.
Statue di argilla....
Bagliori si fuoco mescolati con ombre e silenzi soffocati in quattro mura di cemento e calce...
Il contachilometri dei pensieri aveva smesso di segnare i mille orari, ritornando placcidamente sul nulla...
Lui era lì fermo, disteso nel letto semivuoto impassibile, impenetrabile, gustava ancora quei brevi e ultimi attimi di sazietà.
Fuori il resto del mondo, scorrile e puerile come sempre, ma in fondo poteva aspettare tutto il resto non era lì.
Le ore erano trascorse, scivolate come acqua tra le dita, orfane di due persone perse su un materasso, zattera per andare alla deriva insieme, verso un isola che non esiste....
Il gioco del sesso, la poesia del profumo di donna su cuscini sulla sua pelle e sulle lenzuola lasciate sgualcite come le dita nei capelli di un giovane adolescente.
Tutto questo era un prato aperto per i suoi pensieri di farfalla, liberi di spazientare senza meta precisa....
Una pagina bianca chiamava il suo nome, un altra ancora.
Anemico fotogramma che chiedeva di avere un nome....ancora una volta....
Ancora una volta solo in un letto troppo grande per un anima a metà....
il sole fuori timidamente tornava a chiedere il permesso per augurare il buongiorno,
ma dentro lascrime di cristallo e un gelido da soffocare chiusero la porta ancora per un pò....
soulsimphony
1 commento:
davidu' scrivi divinamente!... ani
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