venerdì 9 maggio 2008

Le mie paure


Stasera sono in un angolo, come un pugile con la guardia alta che evita di prendere pugni da qualsiasi parte, il fiato è pesante e le braccia fanno fatica a restare su. Il viso è risentito dai colpi, gli zigomi pure, il cervello corre e non si ferma corre come cavalli selvaggi.
Stasera apro con una metafora e chiuderò con una metafora.
Nel blog parlo molto della morte, (tranquillizzatevi non è un preallarme di un possibile suicidio).
Perché parlo di lei?
Perché ogni giorno che passa mi rendo conto che dei perché della vita lei è una delle poche che può dare risposte precise e sensate.
Risposte che non chiamano altre domande in un ciclo infinito.
La morte esiste perché come in tutte le cose dobbiamo mettere un punto.
Ammettere che è un periodo di "instabilità emotiva più del solito" non ci vuole molto a capirlo.
Mi sveglio un mattino vado a fare un colloquio e mi sento da Dio dopo un piacevolissimo e inusuale colloquio di cui mi auguro avrà l'esito che desidero.
Mi ritrovo a camminare nel centro direzionale alzando la testa palazzi di vetro enormi che sembrano baciare il cielo e noi piccoli esseri che sfrecciamo veloci più del vento nei miei capelli ribelli.
Poi il giorno dopo ricadi in depressione perché crei una trama bellissima di un nuovo romanzo....
ne parli con la persona che ami di più al mondo e lei è entusiasta....
(Nel romanzo muore la madre del protagonista ma è dannatamente avvincente e reale come trama...) ecco la mia più grande paura....
perdere la persona che amo di più al mondo.
Anche se fortunatamente in famiglia tutti stiamo bene, è un periodo che sto pensando che la mia più grande paura è proprio questa perdere le persone che amo di più della mia stessa vita e ritrovarmi solo....(gli amici esistono e ci sono, ma sono quelli che possono reggerti solo la spugna in un incontro di boxer ma che non sanno quando buttarla nel ring se stai per perdere tutto)....
E' un periodo dove mi analizzo più del solito e che guardo il mondo ai raggi X, quasi come se volessi trovare la più piccola fragilità umana per sfiorarla con le mani e confrontarmici con essa.
Vorrei solo che le cose girassero meglio "una giornata senza sorrisi è una giornata non vissuta".
E' allucinante con quanta facilità il mio stato d'animo ballerino si alterna, sembro quasi come il SIGNOR MICAWBER personaggio del romanzo "David Copperfield di Dickens".
Ho bisogno di innamorarmi forse, di sentirmi vivo.
Ho bisogno di tornare a lavorare ma questa volta in qualcosa in cui credo e amo veramente.
Ho bisogno di ritrovare il mio migliore amico che ultimante non ha più quel sesto senso (anche lui ha i suoi problemi).
Ho bisogno di un colpo di fortuna per dare energia alla mia famiglia e far schiattare invidie e malelingue.
Ho bisogno di non piangermi più per la famosa maledizione da scrittore nichilista che da anni non riesce a scrivere il "romanzo definitivo".
Ma sopratutto ho bisogno di sentirmi vivo come il 10 agosto del 2005.
Se non mi sarò dato fuoco per bruciare con le stelle e non avrete trovato le mie ceneri nel vento e nel mare....allora state tranquilli domani sarò ancora qui...
Passo e chiudo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

dave le tue paure sono un po le paure di tutti gli esseri che come noi si emozionano con le cose semplici. Ma nn dimenticare che quelli nati sotto il segno dei pesci sono duri a morire. Scrivi dave e nn smettere mai e trova il coraggio di fare il grande passo tu sai cosa intendo.Un grosso ciao da mrrosy(rosaria).

D@V€ $oul$inphony ha detto...

Grazie rosaria per il sostegno.
Mi Auguro che un giorno ci conosceremo da vicino. Sarà un piacere.
Si devo fare prima o poi il grande passo.
Con affetto dave.

Anonimo ha detto...

ma lo sai che scrivi benissimo?