giovedì 31 luglio 2008

kiky

Se ripenso a come ci siamo conosciuti persi e ritrovati, sorrido con il cuore.
Il nostro incontro è la pura dimostrazione che certe le strade di pochi sono incocriciate, percorsi e sentieri comuni lungo i quali perdersi e ritrovarsi è normale come lo scorrere dell'acqua.
Non si può evitare l'inevitabile.
Mercoledì 23.... mattina....RITORNO A CASA....
TANTO PER COMINCIARE.... SCELTA DI UN PULMAN:C180 o C33?
Se avessi scelto il primo quello che prendo sempre ora non sarei nemmeno qui a scrivere queste poche righe e avrei perso la possibilità di conoscere una ragazza speciale come te KIKY: SEMPLICE, SOLARE, DOLCE, VERA E SOPRATUTTO COMPLICE.
Quando sono salito ti già eri nel pulman con il tuo amico, rapido scambio di sguardi, veloci come il vento.
La prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati nella danza di sguardi tiepidi di chi viaggia in città su mezzi e metro, mi sei entrata dentro.
Dovevo parlarti e sperare che le fermate a mia disposiozione fossero suffiecienti.
Sono contento a distanza di qualche giorno di averlo fatto e di aver seguito il mio istinto.
Quella mattina dopo aver scoperto già i primi punti in comune, tra una fermata e l'altra il momento dell'ultimo sguardo si stava avvicinando e io nn avevo ancora trovato il modo di chiederti di rivederti....
Ci salutammo entrambi con il sapore amaro in bocca...
"CI vediamo allora mi dicesti!"
"Si magari quando scendi di nuovo a Napoli...."
Solite frasi fatte nella pioggia dei discorsi campati per aria.
Molte delle quali non si avereranno mai.
Scendesti dal pulman tu e il tuo amico, un sorriso e via.
Con lo sguardo ti segui fino a che i miei occhi potessero seguire i tuoi capelli e il tuo stupendo fondo schiena in quel paio di jeans scuri, prima di perderti appena svoltasti l'angolo.
................................PERSI......................................
Nella vita di tutti i giorni in quella vera, le favole non si avverano quasi mai e i sogni restano tali.
Invece nel nostro caso le nostre strade si sono incrociate di nuovo nel modo più imprevedibile e inaspettato possibile. A pensarci sembra quasi una delle mie tante storie che scrivo.
Niente succede per caso e oggi ne sono sempre più convinto.
Tua zia....
A NAPOLI SIAMO PIù DI UN MILIONE DI ABITANTI....
E LE PROBABILITà CHE TUA ZIA FOSSE LA STESSA INSEGNANTE CON LA QUALE HO LAVORATO A SCUOLA IN TRE MESI STUPENDI CON I BIMBI, ERANO 1 SU UN MILIONE
Grazie a lei ci siamo rivisti.
Ieri è stata una giornata bellissima.
Dalla mattina al tardo pomeriggio le strade di Napoli camminado con te si sono vestite di nuovi colori.
Appuntamento a piazza MEDAGLIE d'ORO....(pensavo che nn arivassi più!!!) poi lunga passeggiata al vomero...e lunga chiacchierata COME MEGLIO NN POTEVA ANDARE ALLA FNAC!! Lì ho capito che eri una ragazza da conoscere, vera, capace di scherzare e di riuscire a sorridere anche quando la vita ti butta giù.
Forte e fragile al tempo stesso, una foglia capace di resistere ad uragani ma sensibile da perdersi in mezzo a tanti sguardi e pensieri autunnali.
Piazza Dante....alla ricerca di un MC donalds....tutti chiusi e poi PIZZERIA ROSSO POMODORO.
Lì sedermi e mangiare con te è stato naturale. Sguardi e risate al sapore di pomodoro e mozzarella filante.
Passeggiata e shopping per via Roma....ottimi i due pantaloni che mi hai consigliato....e lì il primo approccio fisico nei camerini... il piacere di giocare e non lasciarsi andare dal desiderio di avere le tue labbra!
DOPO caffè dal PROFESSORE
Poi l'atmosfera di fantasticare mentre una coppia si sposava in chiesa a piazza blebiscito. (Anche un matrimonio abbiamo visto insieme hai capito!!).
Seduti in quella piazza mentre il vento ci sfiorava e giocava a rinfrescarci facendoci dimenticare l'afa e il calore d'estate, ci siamo persi in baci, UNA TEMPESTA NEL QUALE PERDERSI E ANDARE A FONDO.
Poi ci siamo ricordati che le giornate e i momenti dipendono dal tempo...
Il tempo.....bastardo....sul più bello bussa come campane riportandoti nel mondo di tutti i giorni, quello reale dove le emozioni si sporcano di smog metropolitano e il cielo non è più blu.
Ti ho accompagnato in stazione ultimi attimi, ultimi sguardi, il tempo scorreva veloce e dovevi andare via.
Se rileggo quello che ho scritto mi sembra di aver vissuto un capitolo delle mie storie: ASSURDO!!!!!
UN ULTIMO ABBRACCIO E UN BACIO LUNGO SECONDI INCESSANTI.
Napoli-Bolzano= 800 E più km....
iL TUO SMS:
"credimi....non sai come sia brutto dover partira proprio ora che ho conosciuto un ragazzo bello e dolce come te. :) GRAZIE MILLE PER LA TUA MAGICA GIORNATA...SARAI IL RICORDO PIù BELLO DI QUESTA MIA VACANZA, SPERO CON TUTTO IL CUORE DI RIVEDERTI AL PIù PRESTO. UN BACIO
E' CON QUESTO MESSAGGIO CHE CHIUDO QUESTA DEDICA....
SENZA CERCARE DI PROGRAMMARE O CAPIRE.....
KIKY LA VITA è BELLA PERCHè NELLA LOTTERIA DELL'AMORE A VOLTE, I NUMERI

giovedì 24 luglio 2008

PASSI ANONIMI.....

Passi, orme, sentieri.
Ci svegliamo la mattina e camminiamo.
Le strade sono fatte di marciapiedi, percorsi per i nostri pensieri urbani.
Ci incrociamo con gli sguardi, ci sforiamo stando attenti alle spalle evitando contatti.
I marciapiedi sono veri e proprio porti dove ognuno arriva e da dove ognuno parte.
Metaforicamente parlando i marciapiedi conoscono miliardi di storie perchè il cemento legge silenzioso molti sguardi bassi, sguardi che dettano il tempo ai propri passi.
Usiamo le scarpe, indossiamo guanti, portiamo occhiali, vestiamo i panni spesso di qualcun'altro e andiamo a letto con la maschera del giorno prima.
Intanto i marciapiedi sono sempre lì, silenziosi e non tanto

domenica 13 luglio 2008

un titolo lungo una vita. (quinta parte)


6 anni dopo....

La pioggia picchiettava forte nel centro di Milano.
Gli occhietti attenti di un piccione fermo e inzuppato sul bordo di un cornicione, osservavano quel concerto variopinto di ombrelli fluire in basso nelle vie della citta.
Uno squarcio di colore donato a quella giornata grigia come una nuvola piena d'acqua.
La pioggia scivolava veloce sulla pelle di quella stupenda donna vestita in rosso che correndo sui tacchi cercava di farsi largo tra la gente.
Il ritmo della pioggia era aumentanto incessantemente e cercare di proseguire lungo le vie del centro senza un ombrello e per lo più con dei tacchi risultava un buon motivo per fermarsi presso la Feltrinelli e aspettare che il tempo si fosse ripreso, ascoltando qualche nuovo singolo con le cuffie o cercando tra le occasioni un buon dvd, un libro con il prezzo in offerta segnato in giallo.
Molte erano le persone che avevano avuto lo stesso pensiero di quella donna, all'ingresso gli ombrelli chiusi erano tantissimi e l'addetto alla sorveglianza fermo sulle porte scorrevoli aveva l'aria di chi in testa aveva lo stesso mucchio di pensieri caotici dettati dalla stanchezza.
Gli occhi di quell'uomo si riempirono di nuova luce nel vedere quella donna in rosso entrare e fermarsi un secondo sull'ingresso della galleria.
La bellezza di quella donna fermava il tempo e nonostante avesse tutti i capelli lunghi bagnati emanava un fascino capace di ammaliare i sensi, un mix di desiderio carnale e di poetica contemplazione.
La galleria era piena, persone ovunque ferme ad osservare scaffali stracolmi di libri, cd, film.
In sottofondo una leggera musica classica che addolciva l'udito e rilassava la mente.
Girando tra i vari reparti, la donna in rosso si fermo guardandosi intorno cercando nello scaffale che aveva di fronte un buon libro dalla copertina e dal titolo intrigante.
Dietro di lei una comoda poltroncina bianca libera, un invito a sedersi e gustarsi una bella anteprima nell'attesa che fuori il cielo avesse smesso di fare i capricci.
Tanti erano i libri, molti autori italiani noti, ma quasi come se l'occhio guidasse la sua mano, si ritrovò a cercare nel settore degli scrittori emergenti.
Ad un tratto la mano e lo sguardo si fermarono simultanemante di colpo.
Un libro dalla copertina viola e con al centro un fiore bellissimo, intitolato orchidea.
Un brivido lungo la schiena e un leggero nodo allo stomaco.
Un leggero senso di incredulità, scetticismo e paura si mescolarono nella sua testa.
La sola idea di ritrovarsi tra le mani il capitolo più bello e più significativo lungo il quale il suo cuore aveva imparato a muovere i primi passi le stava creando una sorta di impotenza nel cercare di aprile la copertina.
Quell'orchidea al centro sotto il titolo aveva quasi paralizzato la sua attenzione. Lente di ingrandimento che stava leggendo dentro di lei attimi andati ad una velocità assurda.
Lesse la firma dello scrittore e riconobbe solo il nome di quello che era stato il pricipale motivo per cui aveva deciso di scappare da qualcosa più grande di lei.
Si sedette sulla poltroncina bianca e con il libro sulle gambe respirò un secondo prima di aprilo e addentrarsi in quella storia cercando una risposta: lui e lei oppure una beffarda coindicenza.

Sotto al titolo nella prima pagina c'era una dedica: a te mia orchidea profumo dei giorni miei e unico fiore simbolo del mio futuro eterno riposo.

Richiuse il libro, conosceva una sola persona capace di sintetizzare con poche parole tanta passione enfatizzandola portandola quasi a sfiorare il limite.
La curiosità e il voler conescere il seguito era tanta.

I suoi occhi si fermarono sulla prefazione:

"Ognuno vive la vita come meglio può, correndo lungo risacche che cancelleranno le orme lungo il sentiero ma impotenti nello scalfire la memoria del viaggio una volta giunti a destinazione. Ognuno viva la vita scivolando su vetri che rifletteranno riflessi opachi di se stessi fino al momento che qualcuno gli mostrerà come aprire quella finestra e spiccare il volo unendosi a stormi di rondini migratorie.
La vita è ricerca a tratti celata e a tracci ostentata di marchiare a fuoco sulla propria pelle le iniziali di coloro che hanno dato un senso ai propri giorni per scrivere poi alla fine con tutte quelle lettere il titolo della propria esistenza.
Ho sopravvisuto al cospetto della mia vita come meglio ho potuto fino a quando non ho conosciuto la mia prima alba da coscente partecipante alla vita.
Ho sopravvisuto al cospetto della mia vita come meglio ho pututo fino a quando tu ORCHIDEA non mi hai insegnato ad amarmi nutrendomi dell'amore verso di te.


grazie e vivi come se la tua anima non fosse mai sazzia di quel poetico abbandono che molti chiamamano amore!

Una lacrima cadde sulla pagina aperta, la donna in rossa conosceva bene quelle parole, erano state le ultime parole che aveva scritta il suo uomo in quella lettera che le fu data in stazione quando le disse per la prima volta TI AMO quando si lasciarono per sempre.
Erano passati anni da quando si erano persi, da quando lei aveva provato invano a dimenticarlo nascondendolo nei laririnti più cupi della memoria, ma rileggendo quelle parole e ritrovandosi tra le mani un libro che parlava di loro, si ritrovò di fronte la realtà cruda e nuda: esiste un solo amore che ti segna per sempre.
Il telefono squillo strappando la donna dal libro e dai ricordi.
"Amore dove sei?". Una voce calma e rassicurante aspettava una risposta.
risposta che per qualche secondo tardò ad arrivare.
"Antonio sono in libreria, mi trovavo a passare di qui e volevo prendere un libro di favole per il nostro fiore!"
"va bene tesoro, orchiedea è qui al mio fianco vuole salutarti.!"
"mamma, mamma dove sei?"
Una voce tenere e molto squillante trillo quasi nel telefonino.
"Cara, mamma fra poco torna a casa, ti ho preso un bel libro di favole così stasera lo leggiamo insieme!"
"Grazie mamma, ti voglio bene!". La parola passò di nuovo al padre della bimba con la voce tenera e soffice come l'ovatta.
"Cara ci vediamo a cena. Ti Amo!"
"Ok a dopo! Ti amo anchio!"
La conversazione si chiuse e la donna resto per qualche secondo in silenzio senza fare niente, immobile.
Un uomo si avvinicinò porgendole un tovagliono.
"Deve essere un libro stupendo se si è commossa fino a questo punto!"
Aveva un sorriso smagliante, intorno alla quarantina, con modi gentili e molto educato.
La donna alzò gli occhi e sorrise.
"Grazie. Si è un libro stupendo, il più bello che abbia mai letto!"
SI alzò asciugandosi le lascrime e posò il libro dove lo aveva preso, non provò minimamente a leggere il finale della storia e non penso minimanente di portarlo con se alla cassa.
Prese un libro di favole per sua figlia e uscì dalla feltrinelli.
Fuori pioveva ancora e l'incessante mucchio di ombrelli continuava a brulicare lungo le vie del centro.
La metropolitana che l'avrebbe condotta a casa distava una quindicina di minuti a piedi.
La donna in rosso si avviò a passo lento in mezzo alla folla, lasciando che la pioggia potesse bagnarla per bene e sicuramente nessuno di quei tiepidi e frettolosi sguardi notò che non solo la pioggia bagnava quel suo viso stupendo, ma che anche altre gocce cadevano giù e non certo dal cielo.